Svolgo la mia attività di Psicologa a Roma. Offro consulenza e sostegno psicologico ad adolescenti, adulti, anziani e coppie.
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OBIETTIVI DELL’ARTICOLO
Capire cos’è l’ansia, a cosa serve e perché la si prova
Saper distinguere l’ansia positiva da quella negativa
Saper riconoscere i primi segnali dell’ansia
Capire quando l’ansia diventa invalidante
Acquisire strategie per gestire l’ansia
Quali sono i compiti richiesti per poter raggiungere il primo obiettivo?
1.Comprendere il significato del termine “ansia”
2.Riflettere sulla funzione adattiva dell’ansia
3.Pensare alle situazioni in cui proviamo ansia
Il termine “ansia” deriva dal latino “anxia”, derivato di “anxius”, cioè ansioso. Questo risale al verbo “angere”, ovvero stringere.
L’ansia può essere definita come un’attivazione emozionale che ha lo scopo di
preservare la sopravvivenza psicofisica dell’individuo, in altre parole essa rappresenta la risposta naturale alla percezione di un pericolo.
Si tratta di una condizione fisiologica e psicologica tutt’altro che anormale
ma una risposta adattiva legata alla paura.
L’ansia ha le stesse caratteristiche della paura: tensione muscolare, aumento della frequenza respiratoria, sudorazione, tremore.
1) fisiologiche: aumento della pressione arteriosa, aumento del battito cardiaco, aumento della tensione muscolare, aumento della frequenza respiratoria;
2) cognitive: pensieri frequenti e intrusivi legati ad aspetti percepiti come minacciosi; in altre parole si compiono delle valutazioni irrealistiche della situazione, la quale viene percepita come più “pericolosa” e ”catastrofica” rispetto alla realtà;
3) comportamentali: le risposte comportamentali possono essere di due tipi: attacco o fuga (evitamento della situazione temuta).
L’ansia è una risposta adattiva il cui scopo è quello di preservare l’incolumità del soggetto, mettendolo in guardia rispetto a situazioni pericolose.
ESERCIZIO “METTITI ALLA PROVA!”
Pensa alle situazioni che ti creano ansia e scrivile su un foglio
Numera l’elenco dandogli un ordine di importanza: al primo posto metterai la situazione cheti crea più ansia e via via fino ad arrivare alla fine dell’elenco con la situazione che temi di meno
Conserva il foglio perché più avanti ti chiederò di aggiungere una parte a questo esercizio
A COSA SERVE L’ESERCIZIO?
Permette di fare una prima riflessione rispetto alle situazioni che ti creano ansia.
Qualche esempio: provo ansia quando…
-Sostengo un esame? Esco di casa? Intraprendo una nuova attività? Mangio in presenza di sconosciuti? Prendo l’ascensore? Parlo in pubblico? Guido la macchina? Affronto un compito impregnativo? Viaggio in auto/treno/nave/aereo? Penso ad una scadenza? Vedo un animale (esempio il piccione)? Sono a lavoro? Arrivo ad un appuntamento in ritardo o in anticipo?
Le situazioni in cui proviamo ansia sono tutte uguali?
SI NO
Tante possono essere le situazioni in cui proviamo ansia ma…
Ѐ importante riflettere e chiedersi: “La mia ansia mi impedisce di svolgere delle attività, di vedere persone, di lavorare o andare a scuola?” “Ѐ talmente forte che non riesco a gestirla?” “Mi crea sofferenza, angoscia, disagio?” “Incide negativamente sulla mia vita?” “Rende difficoltosi i miei rapporti con le persone?”
Abbiamo visto che l’ansia ha una funzione adattiva perché ci prepara ad affrontare un pericolo, si tratta di situazioni in cui tutte le nostre energie si mobilitano per affrontare la minaccia.
A volte però l’ansia si attiva anche in assenza di un reale pericolo. In altre parole, interpretiamo come pericolosa una situazione che non lo è affatto.
L’ansia è negativa quando diventa eccessiva, di conseguenza siamo portati a modificare il nostro comportamento in funzione di essa. Ѐ necessaria quindi una valutazione che deve tener conto dell’intensità, della frequenza e della sua durata nel tempo.
Com’è la tua ansia, positiva o negativa?
Una breve sintesi che può aiutarti a rispondere.
ANSIA POSITIVA:
- permette di perseguire un dato obiettivo, di affrontare un compito;
- predispone l’organismo, in situazioni di reale pericolo, ad affrontare la minaccia (attacco/fuga).
ANSIA NEGATIVA:
- incide negativamente sulla qualità della vita;
- impedisce di svolgere delle attività, di affrontare dei compiti;
- crea isolamento sociale.
ESERCIZIO “METTITI ALLA PROVA!”
Ora che hai compreso ed appreso la differenza esistente tra l’ansia positiva e quella negativa, riprendi il foglio in cui hai ordinato le situazioni che ti generano ansia ed aggiungi il termine “negativa” o “positiva” per ognuna delle voci.
A COSA SERVE L’ESERCIZIO?
Permette di renderti consapevole rispetto al fatto che l’ansia non è sempre negativa ma in determinate situazioni ti rende più produttivo e attento.
Nel momento in cui siamo esposti ad una situazione di pericolo oppure interpretiamo tale situazione come minacciosa avvengono delle modificazioni a livello fisiologico: il nostro cuore inizia a battere più forte (tachicardia), il respiro si fa sempre più veloce e superficiale, andiamo in iperventilazione (la respirazione è superficiale e non profonda cioè non è coinvolto il diaframma), iniziamo a tremare, a sudare, ci gira la testa (capogiri e vertigini) e i nostri muscoli sono tesi.
Spesso questo stato termina con un vero e proprio attacco di panico in cui l’ansia raggiunge un picco altissimo.
ESERCIZIO “METTITI ALLA PROVA!”
Descrivi come ti senti quando ti trovi in una situazione che consideri minacciosa
A COSA SERVE L’ESERCIZIO?
Permette di farti prendere consapevolezza rispetto alle tue sensazioni ed emozioni
L’ansia diventa invalidante quando:
Ci impedisce di svolgere le nostre normali attività quotidiane
Ci fa rinunciare ad un lavoro o a un progetto di vita
Ci fa sperimentare angoscia e disperazione
Danneggia le nostre relazioni con gli altri
ESERCIZIO “METTITI ALLA PROVA!”
Pensa a tutte quelle situazioni che hai evitato per paura, a tutte le volte che hai rinunciato a qualcosa
A COSA SERVE L’ESERCIZIO?
A farti capire, in base alla tua esperienza, se la tua ansia è invalidante oppure no
Imparare a gestire l’ansia è possibile!
Ѐ importante intervenire tempestivamente per evitare che l’ansia si cronicizzi.
Le tecniche di rilassamento possono essere impiegate per la gestione dell’ansia.
In particolare, il Training Autogeno (guarda il video) è una tecnica messa a punto da Schultz, si tratta di una procedura che insegna ai soggetti a rilassarsi volontariamente in modo da riuscire a calmarsi in situazioni di ansia e stress.
-Apprendere una tecnica di rilassamento può risultare utile!
Il rilassamento fisico porta a uno stato di rilassamento psicologico.
Mente e corpo si influenzano vicendevolmente.
Con l’esercizio continuativo è possibile indurre volontariamente uno stato di profondo rilassamento muscolare riducendo così il livello di ansia.
-Cambiare stile di vita può risultare utile!
Svolgere attività piacevoli, intensificare l’esercizio fisico, coltivare relazioni sociali, imparare a gestire il tempo e renderlo così più produttivo.